martedì 6 settembre 2011

Che la festa cominci

Che la festa cominci, il mio primo romanzo di Ammaniti, è una feroce satira dell'Italia contemporanea: due vicende, due mondi paralleli e speculari che finiscono per convergere, scontrarsi, fondersi. Da un lato, la provincia annoiata e grottesca, dove Saverio Moneta detto Mantos, commesso di un mobilificio dal nome altisonante [Mastri d'Ascia Tirolesi] cerca una sublimazione alle proprie frustrazioni esistenziali - lavorative e coniugali - nel satanismo, con risultati a dir poco tragicomici [spassosissima la caratterizzazione delle Belve di Abaddon]. Dall'altro, il mondo dei vip dello spettacolo, dello sport e della politica a cui Fabrizio Ciba, giovane scrittore vanesio, egocentrico e presenzialista, guarda non con il distacco critico dell'intellettuale scomodo che crede di essere, bensì con l'entusiastica partecipazione di chi vi si trova perfettamente a suo agio [conduce un programma in tv, sfoga la propria frustrazione creativa in facili conquiste sessuali].
La megafesta che un palazzinaro organizzerà nel cuore di Roma, a Villa Ada, fornirà il pretesto a questi mondi di incontrarsi, sfiorarsi, mettersi alla prova, e collassare. Si ride, ma con amarezza.

4 commenti:

  1. Lo aggiungo alla mia interminabile lista, in previsione di periodi di immobilità più o meno forzata. Sarebbe bello cercarlo insieme alla LOvat ;)

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  2. Sai che non l'ho mai letto?
    Da leggere, insomma.

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  3. Io di Ammaniti ho letto "Io non ho paura""Branchie" "Ti prendo e ti porto via" e "Io e te" e mi sono piaciuti tutti, mi piace lo stile di Niccolò e il modo in cui inevitabilmente mette sempre un po' di se' nei suoi personaggi!!! "Che la festa cominci" mi manca lo metterò nella lista dei desideri!!! LittleBell ;)

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  4. Sembra adatto alla sceneggiatura di un film.

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